Ottieni un bonus per i prossimi 20 anni con questo trucco geniale nel 730

Molti sanno che con il 730 si possono scaricare alcune spese ma esiste anche un “bonus extra” che può offrire un cospicuo rimborso.

Quando si va a compilare il modello 730 si ha la possibilità di scaricare alcune spese, anche se esistono dei tetti massimi. Pensiamo ad esempio alle spese mediche o per farmaci, a quelle sostenute per l’università, per l’affitto, e anche quelle che beneficiano dei vari bonus edilizi. Può capitare però che il contribuente non riesca a sfruttare quelle detrazione spettante e quindi di fatto perda ogni vantaggio.

cos'è il bonus 730
Grazie a un trucco geniale si ottiene un bonus sul 730 – ilserenissimoveneto.it

Esiste però una voce di spesa particolare che non rientra in questo meccanismo, e dunque c’è la possibilità di risparmiare considerevolmente in tutte le dichiarazioni dei redditi del futuro. I contribuenti possono oggi sfruttare un meccanismo molto interessante, ovviamente del tutto legale, che permette di avere un rimborso direttamente in busta paga anche per i prossimi 20 anni. Si tratta della possibilità di attivare un salvadanaio nel 730.

Sapevi del “bonus 730”? È un trucco ignorato da molti ma permette di guadagnare un bel gruzzolo

Come tutti sanno, esistono diverse voci di spesa detraibili e/o deducibili che possono essere inserite in sede di dichiarazione dei redditi. Tra le tante voci, figurano anche i contributi versati alla previdenza complementare. Per capire meglio come sia la normativa vigente a riguardo, ricordiamo che secondo l’articolo 8, comma 4, del decreto n. 252/2005:

“i contributi versati dal lavoratore e dal datore di lavoro o committente, alle forme di previdenza complementare, sono deducibili, ai sensi dell’articolo 10 del Tuir, dal reddito complessivo per un importo non superiore ad euro 5.164,57″.

cos'è il salvadanaio 730 dichiarazione dei redditi
Grazie a un’opzione speciale si ottiene un vantaggio extra dal 730 – ilserenissimoveneto.it

Essendo però questa cifra un limite riferito all’anno, potrebbe capitare che il contribuente non possa dedurre le cifre pagate eccedenti. La bella notizia è che invece le quote residue si possono inserire gli anni successivi, a patto che il lavoratore risponda a determinati requisiti.

Infatti il contribuente deve rientrare nella categoria dei lavoratori di prima occupazione, ovvero che hanno cominciato a lavorare dal 1° gennaio 2007 e che antecedentemente erano disoccupati. Secondo il decreto n. 252/2005, quindi chi rientra nei parametri sopra indicati può sfruttare la quota di deducibilità non utilizzata nei primi cinque anni.

La possibilità viene concessa dunque ai lavoratori che nei primi cinque anni di accesso alle forme di previdenza complementare non avevano raggiunto i plafond, con l’obiettivo di permettere loro di costruirsi una adeguata prestazione pensionistica complementare. La differenza che non è stata sfruttata anno per anno va a formare quello che viene definito il salvadanaio 730, cioè un ulteriore plafond di deducibilità da utilizzare entro i 20 anni successivi.

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