Ddl sicurezza, quali sono le proposte più divisive?

Ai relatori del ddl sicurezza : “Attenti al rispetto dei principi costituzionali”. Il governo rafforza lo stop alla cannabis light

Sullo stop alla cannabis light, che la farebbe entrare nel mercato illegale e nelle mani delle mafie come la cannabis psicotropa, c’è pieno accordo nella maggioranza.

Dal governo arriva una giustificazione che rafforza questa intenzione. C’è consenso anche sui nuovi reati di “rivolta in carcere” e di “integralismo”, e sullo scudo penale per i pubblici ufficiali “costretti” a usare la violenza.

Fino alle elezioni è vietato discutere delle sanzioni maggiorate per i reati di violenza o minaccia “commessi al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica”.

Tuttavia, su altri emendamenti al ddl Sicurezza proposti dalla Lega, la tensione nella maggioranza di governo è alta e la spaccatura diventa sempre più evidente nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, riunite in sede referente.

Ddl sicurezza, ecco le proposte più divisive

Ieri, infatti, Ciro Maschio di Fd’I e Nazario Pagano di FI, rispettivamente i due presidenti della I e II commissione, hanno dichiarato inammissibili 44 emendamenti, tra i quali una decina delle 35 proposte di modifica presentate dalla Lega al testo governativo firmato Piantedosi-Nordio-Crosetto.

In modo insolito, durante il loro intervento, i due esponenti della maggioranza hanno invitato i relatori a valutare attentamente il rispetto dei principi costituzionali riguardo alle due proposte emendative del deputato leghista Igor Iezzi.

Ddl sicurezza, quali sono le proposte più divisive?
Ddl sicurezza, quali sono le proposte più divisive? – ANSA – Ilserenissimoveneto.it

 

Queste proposte prevedono la castrazione chimica per i violentatori e l’obbligo di usare l’italiano nelle funzioni religiose islamiche.

Il deputato di “Salvini premier” non ha gradito l’invito e ha protestato, definendo “inaccettabile” l’atteggiamento pilatesco degli alleati di governo.

I presidenti Maschio e Pagano hanno spiegato di aver scelto un criterio meno rigido per la censura degli emendamenti, preferendo rinviare un’eventuale ulteriore selezione a dopo le elezioni.

La maggioranza intende preparare il ddl Sicurezza il più possibile nelle commissioni, per evitare il confronto in Aula e non evidenziare la spaccatura interna.

La Lega ha dovuto rinunciare fin da subito a diversi emendamenti, bocciati perché ritenuti “estranei” al testo.

Questi includevano restrizioni e divieti sui luoghi e sui ministri di culto islamici, il reato di “commercializzazione di prodotti con marchi o segni contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume” e cauzioni per le partite IVA e i lavoratori autonomi extracomunitari.

Anche l’emendamento di Avs, che prevedeva il divieto di accesso dei minorenni alle fiere in cui si vendono o espongono armi da fuoco, è stato respinto. Il deputato Devis Dori, che l’aveva firmato, ha comunque intenzione di presentare ricorso.

Al contrario, con sorpresa dello stesso Dori, è stato accolto l’emendamento che, modificando la legge Scelba, vieta il saluto romano durante i raduni.

Invece l’emendamento alla legge 242 del 2 dicembre 2016, che vieta “l’importazione, la lavorazione, la detenzione, la cessione, la distribuzione, il commercio, il trasporto, l’invio, la spedizione, la consegna, la vendita al pubblico e il consumo di prodotti costituiti da infiorescenze di canapa, anche in forma semilavorata, essiccata o triturata o contenenti infiorescenze” della canapa (Cannabis sativa L.), è stato riscritto dal governo.

L’esecutivo ha aggiunto una premessa per evitare che la proposta fosse respinta per estraneità al testo: “Al fine di evitare che l’assunzione di prodotti da infiorescenza della canapa possa favorire, attraverso alterazioni dello stato psicofisico del soggetto assuntore, comportamenti che mettano a rischio la sicurezza o l’incolumità pubblica o la sicurezza stradale.”

Una norma completamente ascientifica che, come sottolinea Stefano Vaccari del PD, “metterà a rischio un’intera filiera”. Gli Imprenditori Canapa Italia (ICI) sono i più preoccupati. La loro associazione ha richiesto “ufficialmente un’audizione” nelle commissioni.

“In pericolo – spiegano – ci sono decine di migliaia di lavoratori e le attività di centinaia di imprenditori che hanno fatto e stanno facendo investimenti”.