La procedura per innalzare lo stipendio di giugno e luglio riducendo le tasse: basta seguire pochi e semplici passaggi.
Come tutti i lavoratori ben sapranno, ogni mese vengono trattenute dallo stipendio le imposte e i contributi previdenziali. Due fattori che pesano sia sulla retribuzione complessiva del dipendente ma anche sulle spese che il datore di lavoro deve affrontare per erogare tale retribuzione. Parliamo ovviamente dei contributi previdenziali INPS a carico del lavoratore – necessari per accedere alla pensione – e delle trattenute IRPEF, delle addizionali regionali e comunali, e dei contributi INAIL.
Nei prossimi mesi ci sarà la possibilità per ognuno di abbassare gli importi relativi alle tasse che compariranno in busta paga. Soprattutto saranno decisivi i mesi di giugno e luglio, perché saranno a disposizione diverse alternative per poter, di fatto, ottenere più soldi. La procedura da seguire è semplicissima, nonostante sia sempre consigliato ascoltare il parere del proprio commercialista di fiducia oppure di un operatore dei centri CAF.
Stipendio più alto a giugno e luglio? Sì con queste detrazioni
Sapevate che c’è un modo per far aumentare lo stipendio abbassando le tasse? L’accesso alle detrazioni fiscali sull’IRPEF permette di raggiungere questo obiettivo, attraverso ovviamente la compilazione della dichiarazione dei redditi. Questa può essere inoltrata tramite un intermediario, rappresentato o dal vostro commercialista di fiducia o da un centro CAF, ma si può anche presentare per via telematica attraverso l’apposita sezione sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
Circa le detrazioni, non parliamo solamente dei quelle ‘di base’ ma anche di quelle che i lavoratori dipendenti possono richiedere per le spese effettuate durante l’anno precedente. All’interno della dichiarazione dei redditi dovrà essere allegata la relativa documentazione che attesti la veridicità delle operazioni. Ma per far sì che il peso fiscale mensile si riduca si può anche ricorrere all’ottimizzazione dei benefit aziendali o alla cosiddetta previdenza complementare.
Si tratta di strategie da mettere in atto in combinazione. ed è chiaro che bisognerà rispettare quanto quanto viene indicato dalle relative norme. Non c’è neanche bisogno di dirlo ma per ricevere informazioni esaustive sulla questione può essere utile consultare esperti in materia, come ad esempio i consulenti del lavoro o i Caf, che possano illustrare le opzioni a disposizione di ogni soggetto in base alle singole situazioni.