Ombrelloni vuoti a Jesolo e Caorle: il vero motivo dietro la fuga dalle spiagge

Crisi dei lidi

I prezzi alti stanno mettendo in crisi i lidi veneti. Ma c'è chi corre al riparo diminuendo costi e offrendo più servizi-ilserenissimoveneto.it

Franco Vallesi

12 Agosto 2025

Ombrelloni vuoti a Jesolo, Caorle e Bibione: meno veneti in spiaggia e prenotazioni brevi.

Le immagini di agosto 2025 raccontano una situazione insolita: arenili con lunghe file di ombrelloni vuoti, lettini liberi anche in terza fila e interi tratti di spiaggia senza turisti. A Jesolo, Caorle, Bibione e Sottomarina la stagione estiva ha raggiunto il culmine, ma le presenze locali — chi arriva in giornata o per il weekend — sono calate rispetto agli anni scorsi. Un fenomeno che si riflette anche nelle case vacanza non affittate e nelle prenotazioni alberghiere ridotte a una settimana.

Dati e reazioni degli operatori

Le prenotazioni online confermano il trend: il 7 agosto, per la giornata stessa, alla Oro Beach di Jesolo erano disponibili 164 ombrelloni su 1200, con oltre 200 posti liberi per il weekend e persino per Ferragosto. Numeri simili alla Green Beach, con 136 ombrelloni liberi in settimana e più di 240 per il 15 agosto. A Caorle, secondo gli operatori, un ombrellone su tre resta vuoto nei giorni feriali.

Deserto
La crisi dei lidi ha colpito anche la costa veneta-ilserenissimoveneto.it

Per contrastare la diminuzione di clienti giornalieri, alcuni consorzi hanno introdotto sconti mirati: a Caorle, chi prenota uno o due giorni feriali insieme alla domenica ottiene il 15% di riduzione, che sale al 30% per un’intera settimana. L’obiettivo è trattenere i pendolari, offrendo convenienza a chi pianifica più giornate.

Le cause sembrano legate a costi complessivi elevati: una giornata in spiaggia può superare gli 80 euro tra lettini, pranzo, parcheggio e carburante. Non sorprende quindi il ricorso alla spiaggia libera, con ombrelloni e lettini propri e pranzo al sacco.

Tra maltempo, budget ridotti e nuovi servizi

Gli operatori segnalano anche l’effetto del meteo incerto di luglio, che ha spinto a prenotazioni last minute e soggiorni brevi. «Le persone sono sempre più in difficoltà economica» osserva Ivan Carli, del Consorzio arenili di Caorle, spiegando che la prenotazione online con sconto in giornata è una risposta a questa incertezza.

Negli hotel, la tendenza è quella di scegliere solo pernottamento e colazione, evitando la mezza pensione: a Jesolo, a luglio, l’85% delle camere era occupato, ma i turisti hanno preferito pasti veloci in spiaggia e cena al ristorante. I dati complessivi parlano di un -19% di presenze a maggio a Jesolo e un -40% a Cavallino, un giugno in lieve crescita (+4%) e un luglio stabile (+2%) dopo un avvio lento.

C’è chi punta sulla qualità dei servizi per mantenere il pubblico: lettini prestige con cuscini, gazebo, ordini con QR code direttamente al posto, casseforti sotto l’ombrellone e braccialetti personalizzati. Secondo Alex Berton, presidente di Unionmare Veneto, «davanti a un buon servizio, anche con un aumento di 2 euro, i clienti restano».

Il sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti, resta ottimista: «La capacità di spesa è calata, ma a fine stagione sono certo che il bilancio sarà positivo rispetto al 2024».

La stagione estiva 2025 lungo il litorale veneto evidenzia un quadro complesso: ombrelloni vuoti, prenotazioni brevi e un maggiore ricorso alle spiagge libere raccontano di un cambiamento nelle abitudini di chi frequenta Jesolo, Caorle, Bibione e Sottomarina. Alla base ci sono costi più alti, budget familiari ridotti e un meteo incerto che ha spinto a scelte last minute.

Gli operatori stanno reagendo con sconti mirati, offerte combinate e un potenziamento dei servizi in spiaggia per trattenere i clienti. Gli esempi di stabilimenti che puntano su qualità e comfort dimostrano che, quando l’esperienza è all’altezza delle aspettative, il pubblico è disposto a investire qualche euro in più.

Resta da capire se queste strategie basteranno a invertire la tendenza e a riportare ai livelli passati le presenze local, che storicamente hanno rappresentato una quota importante del turismo balneare veneto. A fine stagione, il bilancio dirà se la combinazione di promozioni e servizi premium sarà riuscita a trasformare un’estate in chiaroscuro in un’occasione di rilancio per le località costiere.

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