Acquisti cosmetici su Amazon o Tiktok? 2 su 3 non sono originali, l’indagine choc dal Regno Unito

cosmetici contraffatti

I marchi più falsificati e le risposte (deboli) dei colossi online - www.ilserenissimoveneto.it

Andrea Lodigiani

10 Agosto 2025

Un’inchiesta condotta nel Regno Unito rivela che la maggior parte dei cosmetici venduti da terzi su grandi marketplace è contraffatta, con potenziali rischi per la salute dei consumatori.

Non è più solo una questione di prezzo basso o recensioni sospette. Secondo un’indagine pubblicata da Which?, autorevole associazione per la tutela dei consumatori nel Regno Unito, i cosmetici contraffatti invadono le piattaforme di e-commerce più usate al mondo. Tra Amazon, eBay, Vinted e TikTok Shop, sono stati individuati decine di prodotti spacciati per autentici ma in realtà falsi, potenzialmente pericolosi e spesso impossibili da riconoscere a occhio nudo.

L’inchiesta, pubblicata il 4 agosto 2025, mostra numeri allarmanti: 23 su 34 articoli acquistati da venditori terzi non erano autentici. Parliamo di marchi noti e usatissimi, come Charlotte Tilbury, MAC, La Roche-Posay e The Ordinary. Non stiamo parlando di prodotti di nicchia, ma di nomi che affollano ogni beauty bag europea. Il test – effettuato a Londra – ha messo a confronto ogni cosmetico con la sua versione ufficiale, trovando discrepanze evidenti in confezioni, odori, consistenza e persino nei loghi.

Trappole digitali: cosmetici falsi venduti come originali

Nel dettaglio, i ricercatori hanno comprato 34 cosmetici per viso, occhi e pelle da marketplace diffusi in tutto il Regno Unito. Gli articoli arrivavano da venditori terzi, spesso con profili che vantavano migliaia di feedback positivi. Tra i brand più presi di mira, Charlotte Tilbury, Maybelline, The Ordinary, La Roche-Posay e MAC. Le piattaforme coinvolte – Amazon, TikTok Shop, eBay e Vinted – ospitavano le inserzioni, con immagini professionali e descrizioni identiche a quelle ufficiali.

Il risultato? 67% dei prodotti falsi, di cui:

  • 4 su 11 su Amazon

  • 8 su 11 su eBay

  • 5 su 6 su TikTok Shop

  • 6 su 6 su Vinted

Alcuni articoli presentavano loghi sbavati, odori chimici o floreali anomali, texture diverse, flaconi malfunzionanti, e persino errori ortografici sulle etichette. I falsi sono sempre più sofisticati e sembrano originali, almeno fino all’apertura del pacco.

Lo spray fissante Charlotte Tilbury, ad esempio, mostrava un odore strano e una texture acquosa. Un rossetto MAC da Vinted aveva il logo sbavato, mentre alcuni prodotti The Ordinary risultavano troppo densi o troppo liquidi rispetto all’originale.

La dottoressa Aamna Adel, dermatologa interpellata da Which?, ha lanciato un avvertimento: anche se l’etichetta dice “retinolo” o “acido ialuronico”, non c’è alcuna garanzia sulla reale formulazione, e questo può causare ustioni chimiche, irritazioni cutanee o infezioni.

I marchi più falsificati e le risposte (deboli) dei colossi online

Secondo l’Anti-Counterfeiting Group, i cosmetici falsi possono contenere piombo, arsenico, mercurio, ma anche feci o urina usate come “stabilizzanti”. Non è fantascienza, ma cronaca documentata. Le autorità inglesi faticano a tenere il passo, anche per via delle risorse limitate dedicate alla lotta contro la contraffazione.

I marchi più colpiti? Sempre gli stessi, ovvero quelli virali o facilmente vendibili grazie al basso prezzo o all’effetto “prodotto introvabile”. The Ordinary domina in termini di volume: un solo annuncio su eBay aveva totalizzato oltre 2.600 vendite, mentre su TikTok Shop gli ordini superavano quota 1.000.

Cosmetici contraffatti
I cosmetici falsi possono contenere piombo, arsenico, mercurio, ma anche feci o urina usate come “stabilizzanti”. – www.ilserenissimoveneto.it

 

Quanto alle piattaforme, le dichiarazioni non mancano, ma sembrano più strategie di facciata che soluzioni concrete.
Amazon parla di “tolleranza zero” e afferma di aver già rimosso tre degli articoli segnalati.
eBay sostiene di bloccare “milioni di inserzioni sospette ogni anno” grazie a sistemi automatici e investigatori interni.
TikTok Shop rivendica la rimozione di oltre 7 milioni di prodotti solo negli ultimi sei mesi del 2024.
Vinted, pur ammettendo la difficoltà di arginare il fenomeno nel settore beauty, dice di avere “policy attive e strumenti di segnalazione”.

I brand, da parte loro, mostrano consapevolezza ma non tutti rispondono. L’Oréal Groupe, che controlla alcuni marchi colpiti, dice di collaborare con le forze dell’ordine. MAC indirizza a una pagina web contro la contraffazione. Charlotte Tilbury e The Ordinary non hanno rilasciato alcun commento.

Il quadro è chiaro. Le barriere tra consumatore e prodotto falso sono sempre più deboli, e i marketplace, nonostante i comunicati, non garantiscono filtri efficaci. La tutela della salute resta in gran parte a carico dell’acquirente, che deve imparare a difendersi da solo.

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