Quell’isola canadese che cambia forma ogni anno e fa impazzire perfino Google Maps

Rene-Levasseur island

L’isola mobile che confonde anche i satelliti - Foto Credit: NASA / NASA.COM

Luca Antonelli

7 Agosto 2025

Una lunga striscia di sabbia nell’Atlantico si modifica ogni anno per effetto del vento e delle correnti

Ogni anno la sua sagoma si modifica. Avanza da un lato, regredisce dall’altro, si assottiglia o si incurva. Sable Island, banco sabbioso dell’Atlantico settentrionale, a circa 290 chilometri dalla costa della Nuova Scozia, è una delle poche terre emerse che mutano forma in modo visibile e costante. La sua evoluzione è guidata da correnti marine, venti e mareggiate che spostano la sabbia lungo le sue coste, dando origine a variazioni morfologiche rilevanti. Le mappe digitali, da Google a quelle scientifiche, faticano ad aggiornarsi con precisione. Le immagini satellitari risultano spesso incomplete o già superate nel momento stesso in cui vengono pubblicate. E mentre il mondo osserva dall’alto, l’isola continua a trasformarsi come se fosse viva, mettendo in crisi la cartografia moderna.

Modifiche geografiche costanti lungo tutta la costa

Sable Island misura circa 42 chilometri in lunghezza e non più di 1,5 in larghezza. Il suo profilo sottile e arcuato subisce alterazioni stagionali dovute a forze naturali intense. Durante l’inverno, le onde e il vento erodono le porzioni più esterne, creando fratture e riducendo l’estensione complessiva. In estate, nuovi sedimenti si depositano in altre zone, dando origine a forme inedite che rendono ogni rilevazione diversa dalla precedente. Secondo i dati dell’Environment and Climate Change Canada, la linea di costa si sposta anche di decine di metri all’anno, rendendo difficoltoso qualsiasi tentativo di rilevazione stabile.

Rene-Levasseur island
L’isola fantasma che cambia forma ogni anno. – Foto Credit: Wikimedia / Wikimedia.org

Gli esperti usano droni, rilievi aerei, radar e sensori a bordo di boe oceaniche per studiarne i cambiamenti. Eppure, la rappresentazione ufficiale dell’isola resta provvisoria. Gli utenti di Google Maps hanno segnalato più volte incongruenze nella posizione e nella sagoma, visibili anche con gli strumenti di confronto storico. A complicare tutto c’è la natura stessa del terreno: sabbia fine, instabile, facilmente trasportabile, che risponde in modo imprevedibile agli eventi atmosferici. Una condizione che trasforma l’intera isola in un organismo geologico instabile.

Fauna selvatica, accessi limitati e sorveglianza ambientale

Nonostante l’instabilità, Sable Island è abitata da una popolazione di cavalli selvaggi, circa 500 esemplari che vivono senza alcuna assistenza umana. Introdotti tra il XVIII e il XIX secolo, si sono adattati a un ambiente ostile, nutrendosi della vegetazione locale e bevendo da riserve di acqua dolce sotterranea. L’isola è diventata parco nazionale canadese nel 2013, con regole severe che limitano l’accesso a ricercatori, tecnici ambientali e personale autorizzato. Nessuna presenza stabile, nessun turismo. Solo missioni controllate.

Sable ospita anche colonie di foche grigie e decine di specie di uccelli migratori. È zona di monitoraggio meteo-atlantico, base per la raccolta dati sulle tempeste oceaniche e sui cambiamenti climatici. Le autorità canadesi gestiscono strumenti di rilevazione permanenti, installati nel punto più stabile dell’isola. Ma anche questi strumenti devono essere periodicamente spostati a causa degli spostamenti della sabbia. L’isola si muove, e chi la studia deve inseguirla.

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