Pochi sanno che, nei primi anni dopo la sua inaugurazione, il Colosseo di Roma fu teatro non solo di gladiatori e belve feroci, ma anche di spettacolari battaglie navali in miniatura, con acqua vera e vere imbarcazioni. Sembra incredibile, ma i romani riuscivano ad allagare l’arena per inscenare combattimenti su galere in pieno centro città.
Le naumachie: spettacoli d’acqua nell’antica Roma
Nell’antica Roma, le naumachie erano rappresentazioni di battaglie navali, organizzate in laghi artificiali o bacini costruiti appositamente. Il termine deriva dal greco naumachía, che significa proprio “battaglia navale”. Ma durante l’epoca imperiale, questi spettacoli divennero un vero e proprio simbolo di potere e propaganda.
L’imperatore Augusto fu uno dei primi a organizzare una naumachia spettacolare, scavando un enorme bacino nei pressi del Tevere. Ma fu l’imperatore Tito, nel 1° secolo d.C., ad allestire una rappresentazione all’interno del neonato Anfiteatro Flavio, oggi conosciuto come Colosseo. L’edificio era stato appena completato nel 80 d.C. e il suo utilizzo doveva stupire il popolo romano con ogni genere di intrattenimento possibile.
Come facevano ad allagare il Colosseo?
Le tecniche precise non sono note con certezza, ma secondo le fonti storiche – come quelle dello scrittore romano Dione Cassio – gli ingegneri romani riuscirono a riempire l’arena d’acqua grazie a un sistema di condutture e canali, collegati agli acquedotti o al vicino fiume Tevere. L’arena originaria, infatti, non aveva ancora la struttura sotterranea che vediamo oggi, i famosi hypogeum (il reticolo di corridoi e stanze sotto il pavimento), e dunque poteva ospitare questi spettacoli acquatici.
Durante questi eventi, veniva creata una sorta di piscina temporanea all’interno dell’anfiteatro, con fondali piatti e poco profondi, ma sufficienti a far galleggiare imbarcazioni leggere, spesso costruite per l’occasione. Le battaglie inscenate riproducevano scontri storici, con decine di uomini a bordo che combattevano sotto gli occhi di migliaia di spettatori esaltati.
Perché le naumachie al Colosseo finirono così presto?
Dopo i primi decenni, il Colosseo non fu più utilizzato per le naumachie, e il motivo è strutturale: intorno alla fine del I secolo, vennero costruite le fondamenta e i sotterranei per migliorare la logistica dei combattimenti tra gladiatori, con gabbie per animali, montacarichi, trappole e corridoi nascosti. Una volta realizzata questa parte dell’edificio, non fu più possibile allagare l’arena, e gli spettacoli navali tornarono a essere organizzati altrove, come nel bacino di Traiano o in altre aree adatte.
Una prova della potenza romana
Anche se le naumachie nel Colosseo furono poche, rimangono una dimostrazione dell’ingegnosità e dell’ambizione dei romani: creare un lago artificiale temporaneo nel cuore della capitale per uno spettacolo pubblico era un’impresa che pochi altri imperi avrebbero anche solo immaginato. Oggi il Colosseo è uno dei monumenti più visitati al mondo, e in pochi si immaginano che, un tempo, le sue pietre abbiano fatto da cornice a una vera battaglia navale.