La tua casa resta fredda e non capisci perché? ecco cosa controllare

Matteo Casini

1 Agosto 2025

Ti capita spesso che i termosifoni siano accesi al massimo, ma la casa resti fredda? La ragione potrebbe non essere nel riscaldamento, ma bensì nell’umidità nascosta o nei ponti termici invisibili. In questo articolo descriviamo come i comportamenti quotidiani — e le perdite energetiche degli elementi strutturali — influiscono sul comfort termico, e come intervenire per migliorare la situazione.

L’impatto dell’umidità da bucato sul comfort domestico

Lo stendibiancheria al chiuso può sembrare innocuo, ma in inverno innesca veri squilibri termodinamici: l’evaporazione del vapore acqueo altera il microclima interno, aumentando l’umidità. L’aria umida ha un calore specifico maggiore, costringendo il riscaldamento a lavorare di più per mantenere una sensazione di caldo. Questo comporta che, pur con termosifoni super attivi, si percepisca una temperatura inferiore di 2‑3 °C rispetto all’ambiente reale, portando a consumi energetici più elevati e poco comfort.

Ponti termici e isolamento insufficiente: il calore scappa dalle pareti

Il vero nemico del calore in casa? Le perdite termiche attraverso pareti, soffitti, finestre e tetti. In edifici non isolati correttamente, il calore diffuso dai termosifoni viene “risucchiato” dalle superfici fredde esterne. I ponti termici—zone strutturali come travi o contorni di serramenti—facilitano il passaggio del calore versol’esterno, compromettendo efficienza e comfort. Anche il tetto può disperdere fino al 30% del calore prodotto.

Termografia: come scoprire dove perdi calore

Individuare i punti freddi non è fantascienza: esistono tecniche come la termografia a infrarossi o il test blower-door che mostrano mappe termiche degli ambienti. Un professionista può determinare le aree rosse (eccesso di calore) e blu (punti freddi) per identificare dove l’isolamento è inefficace, come finestre, porte, muri, cavità impiantistiche e soffitt.

Soluzioni efficaci: isolamento, ventilazione e buone abitudini

La chiave per una casa più calda senza alzare i termosifoni è intervenire sull’involucro edilizio e sul comportamento. Un buon isolamento di pareti esterne, tetto e pavimenti riduce drasticamente le dispersioni. In alternativa si può ricorrere all’insufflaggio termico, una tecnica meno invasiva di riempimento delle intercapedini. Sul fronte ventilazione, evitare stendere la biancheria in ambienti riscaldati e arieggiare brevemente ma efficacemente permette di mantenere un equilibrio igrometrico ottimale. Infine, riparare o sostituire infissi e sigillare gli spifferi riduce perdite fino al 25%.

In conclusione, se la tua casa resta fredda non è sempre colpa dei termosifoni: l’umidità interna, le superfici fredde e le perdite strutturali giocano un ruolo decisivo. Migliorare l’isolamento, ridurre la condensa e rivolgersi a una verifica termografica possono fare la differenza e trasformare un’esigenza di comfort in un intervento strategico ed efficiente.

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