La segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni: “Migliorare la legge 194 significa prima di tutto rimuovere tutti quegli ostacoli che oggi ancora troppe donne si trovano ad affrontare”
Da un’indagine effettuata da SWG per l’Associazione Luca Coscioni a 46 anni dalla Legge 194 emerge che 3 italiani su 4 sono favorevoli all’aborto. Il 90% degli intervistati ritiene che la legge attualmente in vigore sia da migliorare e il 55% considera importante garantire l’accesso alla interruzione volontaria di gravidanza (IVG) farmacologica, permettendo l’autosomministrazione del secondo farmaco, il misoprostolo, a domicilio evitando il ricovero.
I risultati del sondaggio
Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e avvocata, ha dichiarato: “I risultati del sondaggio rivelano che non solo la maggior parte degli italiani si conferma a favore della possibilità di abortire, ma anche che c’è una crescente consapevolezza da parte dell’opinione pubblica sulla esigenza di migliorare la legge 194, che in questi giorni compie 46 anni”.
![Filomena Gallo](https://www.ilserenissimoveneto.it/wp-content/uploads/2024/05/filomena-gallo-22-5-2024-ilserenissimoveneto-1.jpg)
“Migliorare la legge 194 significa prima di tutto rimuovere tutti quegli ostacoli che oggi ancora troppe donne si trovano ad affrontare. L’aborto farmacologico, per esempio, rappresenta ancora un’incertezza e sappiamo che in molte regioni è ancora effettuato in day hospital o addirittura in regime di ricovero – ha aggiunto – Chiediamo dunque al Ministro della Salute Orazio Schillaci e a tutte Regioni un intervento urgente per garantire la piena accessibilità della procedura farmacologica dell’interruzione volontaria di gravidanza per tutte le donne, indipendentemente dalla loro Regione di residenza, e l’appropriatezza delle procedure sanitarie per l’IVG“.
La legge 194 veniva approvata 46 anni fa e oggi sembrerebbe in pericolo a causa delle minacce della destra. Sono trascorsi ormai 15 anni dall’introduzione della procedura farmacologica, evidenziano dall’associazione, e “l’effettiva possibilità di accedervi è ancora negata o incerta per molte donne“, si legge in una nota.
“Chi vuole cambiare la 194 è la sinistra, non noi”, aveva detto la Meloni
La presidente del Consiglio aveva risposto, circa un mese fa, a chi la accusava di voler cambiare la 194: “L’emendamento al decreto Pnrr ricalca esattamente il testo della legge 194: la legge 194 lo prevede. Sa cosa penso io? Che in realtà quelli che vogliono modificare la legge 194 siano a sinistra. Perché noi non abbiamo mai chiesto di modificarla, ma quando chiedi la piena applicazione della legge 194, ci si straccia le vesti“. “Anche questa è una fake news, che poi rimbalza all’estero e tutti a darci lezioni. L’emendamento al decreto Pnrr“, sui movimenti pro-vita nei consultori, “ricalca esattamente il testo della legge 194: la legge 194 lo prevede. Sa cosa penso io? Che in realtà quelli che vogliono modificare la legge 194 siano a sinistra. Perché noi non abbiamo mai chiesto di modificarla, ma quando chiedi la piena applicazione della legge 194, che è di estremo equilibrio e ben fatta anche sulla prevenzione, ci si straccia le vesti”.
“Allora si dicano le cose come stanno: si vuole modificare la legge 194? Non sono io a volerlo fare. Lo vogliono fare gli altri? Lo dicano e se ne assumano la responsabilità. Quello che si sta facendo adesso è ribadire quanto scritto nella legge 194” ovvero “garantire una scelta libera“, per farlo “si devono avere tutte le informazioni del caso ed è quello che la 194 prevede“, aveva detto la premier.